domenica 3 settembre 2023

 SUL PERICOLO DI UNA "SPIRITUALITA' EGOICA"

Perché a volte si ha la sensazione che le persone peggiori siano proprio coloro che frequentano le scuole spiritualiste di ogni genere o che siano affiliate a una qualche corrente religiosa?
Invece, coloro che si definiscono atei o che, pur avendo una qualche fede religiosa, non praticano alcun tipo di esercizio spirituale, sembrano talvolta avere un comportamento più equilibrato e virtuoso.
Non vogliamo offendere nessuno, ma desideriamo solamente esprimere alcune riflessioni per comprendere meglio noi stessi e la realtà che ci circonda.
Potremmo aver avuto questa percezione proprio osservando il nostro modo di agire, che non sempre è in linea con i codici etici dei percorsi spirituali che abbiamo scelto di intraprendere.
Per riassumere, spesso accade che anziché migliorare, sembriamo peggiorare nonostante gli sforzi e la pratica quotidiana.
Purtroppo, ciò è normale quando cerchiamo di fare un cammino con l'ego; è normale quando l'io vuole essere spirituale, buono, generoso, saggio o vuole risvegliarsi e sviluppare poteri e facoltà, ecc.
All'inizio di ogni percorso, tendiamo ad avvicinarci alla spiritualità con un approccio egoico perché siamo abituati a pensare, "sentire" e agire secondo gli schemi comportamentali dell’ego;
di conseguenza, vediamo e viviamo il cammino spirituale dal punto di vista dell'ego.
Ma questo è paradossale perché l'obiettivo di tutti i percorsi spirituali autentici è proprio quello di dissolvere l'ego separatista per entrare in uno stato interiore di unità con il tutto.
Pertanto, i risultati sono spesso alquanto disastrosi, poiché l'io non può fare un cammino, l'io non può essere veramente virtuoso, può solo apparirlo.
Ad esempio, quando facciamo del bene o cerchiamo di essere buoni con qualcuno, lo facciamo sempre per un tornaconto personale, che non è necessariamente venale, ma è motivato da un bisogno di attenzione, da vanità, da un desiderio di preservare la nostra immagine o perché ci sentiamo obbligati da circostanze dalle quali non possiamo tirarci indietro, ecc.
L'io ha la caratteristica di agire sempre e solo per un interesse personale; fateci caso...
è importante notare che anche quando fa o sceglie di intraprendere un cammino spirituale, lo fa per un tornaconto personale, che può essere il miglioramento del benessere fisico e psicologico, l'accumulo di ricchezze, l'aumento della fama, l'incremento dello stato sociale o semplicemente il desiderio di dimostrare di essere saggio e virtuoso ecc.
Ma perché, facendo un percorso attraverso l'io, si diventa peggiori di prima? Perché quando l'io non ottiene ciò che desidera si incattivisce, facendo crescere la frustrazione, il disprezzo, la rabbia verso sé stessi e gli altri.
Inoltre, l'io tende a volere che gli altri cambino, che la società cambi, e nonostante voglia cambiare se stesso, si aspetta che gli altri facciano il cambiamento, che il mondo diventi migliore, ecc. Quindi giustifichiamo la nostra ira e i nostri rancori sentendoci vittime in un mondo degenerato.
L'io non comprende che il mondo cambia nel momento in cui l'individuo cambia, e ritroveremo l'autentica felicità solo quando avremo modificato il nostro modo di percepire noi stessi e il mondo che ci circonda.
Pertanto, stiamo attenti, bisogna essere sinceri con noi stessi: scegliamo il cammino giusto, autentico e, soprattutto, facciamo attenzione a non cadere nell'errore di vivere una spiritualità egoica.
Per ulteriori informazioni sui nostri corsi, potete contattare l'Accademia Gnostica S.A.W. di Genova (un'associazione senza scopo di lucro).
Email: gnosigenova@gmail.com
Cell.: 3391839504
Davide e Silvia

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