FINO A QUANDO QUESTE PAROLE RIMARRANNO INASCOLTATE?
È un fatto scientificamente dimostrato che lo gnosticismo è alla base di tutte le tradizioni spirituali del pianeta. Secondo la filosofia gnostica, siamo tutti coscienze, scintille divine, parte di Esseri individuali supercoscienti, distinti, ma, allo stesso tempo, facenti parte di un unico Essere cosmico e universale chiamato Assoluto o Padre Cosmico Comune.
L'unità rappresenta la vera essenza di una realtà che è solo apparentemente molteplice.
Sebbene ciascuno di noi sia un Essere divino, spesso non ne siamo consapevoli.
Lo scopo profondo dell'esistenza consisterebbe nel riacquisire la consapevolezza della nostra vera natura e della nostra realtà. Tutti i grandi maestri spirituali della storia ci hanno insegnato la via per ritornare al nostro Padre/Madre interiore, al nostro Essere.
Questo Essere, nel corso dei millenni, è stato chiamato con vari nomi come Cristo, Buddha, Krishna, Atman, eccetera. Il grande Maestro Gesù divenne consapevole del suo Cristo interiore, venendo così chiamato Gesù Cristo, mentre il Maestro Siddhārtha Gautama, dopo il suo risveglio, fu chiamato Buddha, e così via.
Questa realtà supercosciente e meravigliosa opera segretamente per risvegliare suo figlio, la coscienza, affinché, risvegliandolo, anche Lui possa perfezionarsi, godendo di maggiore libertà, felicità, eccetera.
E cosa accade quando il figlio non risveglia se stesso? Quando vive senza fare la volontà del padre/madre interiore che dimora segretamente in lui?
Accade che quell'anima o coscienza uccide o ferisce a morte il suo Cristo interiore; si comporta come un figlio ingrato che non onora il padre e la madre, e il suo destino sarà inevitabilmente segnato da questa follia.
Sì, perché uccidere il proprio Cristo interiore è pura follia.
Significa vivere senza punti di riferimento etici che ci guidano, significa vivere allo sbando e, prima o poi, finire in disgrazia.
Non percependo l'unità assoluta che ci caratterizza, ci sentiamo separati da tutto, minacciati, soli e in una perenne competizione con gli altri Esseri, sviluppando così una falsa identità chiamata ego.
L'ego, o diavolo, che etimologicamente significa colui che divide, non solo separa l'intera umanità, ma frammenta anche noi stessi, rendendoci contraddittori, incoerenti ed infelici. Questa divisione, inevitabilmente guidata dalla sua cecità inconscia, porta all'autodistruzione.
L'intera società è lo specchio di questa realtà interiore. Continuando a ferire e uccidere il nostro Cristo, Buddha, Atman interiore, causeremo un dolore che inevitabilmente si ripercuoterà nelle nostre vite, subendo in modo 'karmico' le sue conseguenze.
Ricordiamo l'insegnamento chiaramente gnostico di Gesù, quando ribadì il più grande comandamento in Lc 10,25-28: 'Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai»
Riscoprendo l'Essere intimo, ossia noi stessi, ed entrando in contatto con Lui, riusciremo veramente ad amare il nostro prossimo senza ipocrisie.
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